Una considerazione è ovvia. Il privato per investire ha bisogno di lucrare. Altrimenti non lo fa. Il problema è che l'acqua è un monopolio naturale. Se gestita da un ente pubblico l'obiettivo è quello di recuperare i costi che sostiene e non c'è profitto. Se la gestione viene affidata ad un privato, attraverso la posizione di monopolio tenderà ad estrarre dall'investimento il massimo lucro, ottenendo una rendita di posizione. Domanda: perchè se è possibile ottenere una rendita, bisogna regalarla al privato piuttosto che trattenerla presso l'ente pubblico e servirsene per la comunità? Questo è un mistero tutto italiano! Rispondendo avremmo a disposizione i milioni di euro che ogni anno si dividono gli azionisti e i dirigenti di Atlantia, per le autostrade, o quelli delle altre concessioni di cui è meglio tacere. E sicuramente non pagheremmo così tanto ogni volta che passiamo dal casello, prendiamo un traghetto, ecc.
Occorre, però non nascondersi, ed affrontare seriamente il problema. La nostra rete idrica non è così efficiente. E forse non lo è mai stata. In certe realtà esistono immensi problemi legati alla vetustà delle condutture, con le relative perdite e gli altissimi costi di manutenzione! Perchè non si cambiano? Ebbene: 1) se un piccolo comune si dovesse sobbarcare a sue spese il rifacimento delle vasche e delle tubazioni, gli scavi, ecc, pur non dichiarando bancarotta, quantomeno rischierebbe di far decadere la giunta; 2) se concorressi alla carica di sindaco, sapendo che per rendere efficiente la rete idrica, occorre spendere 15 milioni di euro, con le casse del comune a zero, dovrei chiederli ai cittadini e farli anticipare dalla cassa depositi e prestiti. A questo punto non so se i cittadini sarebbero ancora disposti a votarmi dato che ha deciso di indebitarli per almeno 35 anni. Forse non mi voterei neanch'io. Dunque si fa finta di nulla e si cerca di finire la legislatura senza rogne. Ovvio che, se non lo faccio io, pensate che lo faccia l'amministrazione successiva?
Allora interviene il Governo! Affidamento ai privati. E il problema, tricchete tracchete è risolto. Ma se non ha interesse il comune a risolvere le falle, pensate che lo faccia chi gestisce una concessione? A tempo poi? Se offrissi 100.000 € al comune per gestirgli la rete idrica, che motivo ho di sostituirla? Pagando, poi? Nessuno, a meno che non sia una grande azienda capace di indebitarsi e guardare a prospettive di lungo termine e dunque non abbia chiare e stabili le condizioni dell’affidamento. Ma per questo occorre un impegno concreto tra comune e azienda. Cosa che la legge però non prevede. Ma è normale ogni ente si premurerà di sviluppare.
Si ripropone una vecchia domanda: perchè affidarla e non gestire direttamente il bene pubblico? Se ci mettiamo un pò di malizia troviamo anche la convenienza di tutto questo circolo. Se a chiedere un aumento è il comune, magari qualcuno ci rimette la poltrona. Se a farlo è una società privata, la cosa è diversa. Nessuno si è mai sognato, infatti, di manifestare davanti al benzinaio per il costo della benzina troppo caro o all'Enel per la corrente elettrica. Così, ci si può vantare che le promesse elettorali, sono state mantenute. Le tasse, non sono state aumentate. La società non perde nulla. Fa i lavori necessari e in caso non ottiene le cifre preventivate, dopo averci guadagnato per un pò, rompe il contratto per inadempimento, e arrivederci. Tutto come prima. Qualche contenzioso con il Comune che ergendosi a paladino della giustizia chiede indietro i soldi versati dai cittadini per i rifacimenti, addossando le colpe alla società o, avendone la possibilità, alle amministrazioni precedenti. Poi tutto si calma. Film già visto. Ma, affidando al privato accade una cosa particolare. Il comune si riempe per un po' le casse con i soldi della concessione, che di questi tempi fanno sempre comodo. La società che vince l'appalto ci specula un bel pò di soldi distribuendo piccoli aumenti alla tariffe. Avrà bisogno di dipendenti, ergo, ci saranno assunzioni, che ovviamente effettuerà in loco con le dovute "selezioni" effettuate dalla classe politica locale.
Così, con un minimo costo, sopportato da noi, ci han guadagnato un pò tutti. Comunità, società di gestione, classe politica. Liberisti compresi.
Li Gioi Giovanni
"La società che vince l'appalto ci specula un bel pò di soldi distribuendo piccoli aumenti alla tariffe."
RispondiEliminasostituisci "piccoli aumenti" con "GRANDI" e vedrai che cambia tutta la prospettiva.
invece di fare della bella teoria vai a chiedere ai comuni che si sono fatti scippare l'acqua