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martedì 15 giugno 2010

Contributi per il commercio dalla Regione Sicilia: 50% a fondo perduto sugli investimenti fino a 50.000 €.

In questo momento di crisi che non lascia respiro, ogni tanto, qualche buona notizia può dare un pò di fiato. Ma occorre fare in fretta, dato che ogni misura, di questi tempi è sempre erogata con il contagocce (come i 20.000.000 € messi a disposizione dalla nostra Regione. Pochi, certo, ma comunque utili, almeno, per quei fortunati che saranno così tempestivi da potervi accedere).
E' stato pubblicato questa mattina sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia un bando pubblico per la concessione di aiuti per gli investimenti promossi da micro e piccole imprese del settore commerciale in attuazione del PO FESR 2007/2013, obiettivo operativo 5.1.3. La misura, che ha lo scopo di agevolare lo sviluppo e il consolidamento delle imprese esistenti maggiormente competitive e di qualità, di quelle di nuova costituzione e da rilocalizzare, prevede un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ritenute ammissibili, per un importo massimo di investimenti pari ad € 50.000,00. Saranno ammessi alla valutazione (di tipo amministrativo) soltanto le istanze presentate dal 1° luglio 2010 dalle imprese iscritte nel registro delle imprese (se costituite) o di cui è stata richiesta l'iscrizione (in caso di imprese da costituire).
La valutazione seguirà sostanzialmente due criteri:
- possesso dei requisiti;
- ordine cronologico di evasione delle domande (farà fede il timbro postale).
Gli investimenti ammessi saranno, in linea teorica, di qualsiasi tipo: macchine, attrezzature, arredi e autoveicoli ma differenziate a seconda delle varie categorie previste dalla normativa.
Sono escluse dal beneficio:
-le imprese agrituristiche;
-le imprese operanti nel settore del commercio all'ingrosso ;
-farmacisti qualora vendano esclusivamente prodotti farmaceutici, specialità medicinali, dispositivi medici e presidi medico chirurgici;
-titolari di rivendite di generi di monopolio qualora vendano esclusivamente generi di monopolio;
-le associazioni di produttori;
-produttori, singoli o associati, i quali esercitano attività di vendita dei prodotti agricoli;
-le vendite di carburanti, olii minerali e lubrificanti;
-agli artigiani, singoli o associati, per la vendita nei locali di produzione o nei locali a questi adiacenti di beni di produzione propria, ovvero per la fornitura al committente dei beni accessori all’esecuzione delle opere o delle prestazioni di servizio;
-pescatori ed ai cacciatori che vendano al pubblico o al dettaglio;
-coloro che esercitano la vendita dei prodotti da essi direttamente e legalmente raccolti nell’esercizio dei diritti erratico, di fungatico, e diritti similari;
-chi vende o esponge per la vendita le proprie opere d‘arte, nonché quelle dell’ingegno a carattere creativo, comprese le proprie pubblicazioni di natura scientifica od informativa, realizzate anche mediante supporto informatico;
-vendita dei beni di fallimento;
-vendita effettuata durante il periodo di svolgimento di fiere campionarie, delle mostre e delle fierie di prodotti nei confronti dei visitatori;
-enti pubblici ovvero persone giuridiche private cui partecipano lo Stato o enti territoriali che vendano pubblicazioni altro materiale informativo, anche su supporto informatico, di propria o altrui elaborazione, concernenti l’oggetto della loro attività.
In teoria qualsiasi altra attività, non specificamente esclusa, è ammissibile, compresa la somministrazione al pubblico di bevande e alimenti.
Approfittiamone.

Li Gioi Giovanni

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